La riduzione della spesa pubblica, come previsto

Ad agosto scorso, abbiamo pubblicato un post nel quale sostenevamo che, secondo la politica economica corrente, non vi sarebbe stata altra scelta, da parte di qualsiasi forza di governo o di opposizione, di scegliere per un taglio della spesa pubblica.

La conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio dei Ministri, come previsto, ha affermato che nei prossimi mesi si procederà con un taglio della spesa pubblica, nella forma del taglio della spesa dei ministeri.

Ci sarà chi sostiene che il taglio della spesa pubblica in questo caso riguarda le inefficienze dell’apparato statale, mentre il taglio dei servizi pubblici non avverrà; anzi la riduzione della spesa ministeriale servirebbe proprio a finanziare la spesa per i servizi ai cittadini.

Fare questa differenza è tuttavia un errore. Il taglio della spesa ministeriale consiste in una riduzione di spesa destinata agli acquisti effettuati dalla pubblica amministrazione. Questi acquisiti costituiscono vendite di imprese private e redditi corrisposti a lavoratori e imprenditori pubblici e privati.

Questi ultimi, coi propri redditi procedono ad acquistare per soddisfare i propri bisogni e se subiscono una contrazione delle proprie entrate riducono i propri consumi privati e procedono anche a sostituirli con una richiesta di servizi pubblici. Pensiamo ad esempio alla spesa sanitaria prevalentemente orientata alle visite specialistiche e alla farmaceutica, che sono prevalentemente richieste da chi ha redditi più bassi.

Il taglio della spesa dei ministeri, quindi, costituisce sicuramente una indoramento della pillola, ma la direzione rimane comunque tracciata, come ampiamente previsto.

Pubblicato in News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *